Il mio lungo strano viaggio yoga
Il mio viaggio nel mondo dello yoga inizia molto tempo fa, a ben vedere prima ancora che io venissi al mondo e, per potervelo raccontare, devo infatti raccontarvi la meravigliosa storia di mio nonno materno, Giuseppe Rossetti che, insieme a mia nonna Pinuccia mi hanno cresciuto tanto quanto i miei genitori.
Da bambino conoscevo solo la sua storia lavorativa, impresario teatrale, proprietario di svariati cinema a Legnano e dintorni, medaglia al lavoro del presidente della Repubblica e, quando arrivai io, nonno benestante che guardava tutti i giorni la boxe e fumava la pipa.
Uomo d’altri tempi non si poteva disturbarlo ma, avendomi sempre in casa, ogni tanto mi insegnava delle cose, strani modi di posizionare le gambe, verticali ed altre posizioni di equilibrio, contorsionismi che, data la giovanissima età, mi riuscivano facilmente e che mi sarei portato dietro negli anni a venire.
Dotato di vorace cultura passava ancora ultra settantenne ore nel suo studio a leggere e studiare libri sul Tibet, l’India, la Cina così come libri di filosofia occidentale e storia delle religioni, forse per quello non amava i preti ed era ateo come tutta la mia famiglia.
Quello studio era un luogo magico pieno di foto in bianco e nero, ritagli di giornale, vecchie locandine del circo, oggetti sconosciuti e libri di ogni sorta, io mi ci perdevo per ore.
Morì nel 1985 quando avevo 12 anni. Fu il mio primo incontro ravvicinato con la morte.
Solo molti anni dopo mia madre mi raccontò la sua storia da ragazzo ed io cominciai a mettere insieme i pezzi del puzzle.
Giovanissimo boxeur all’età di 16 anni scappò di casa, finendo in Svizzera. Qui si unì al leggendario circo Grock ove, date le sue doti atletiche, divenne trapezista. Un paio di anni dopo durante delle prove cadde dal trapezio fratturandosi alcune vertebre.
Questo grave incidente lo fece tornare a Legnano, visto da diversi specialisti l’esito restò il medesimo: paralizzato a vita.
A quel punto con il benestare della famiglia venne ripreso dalla compagnia circense e messo nelle mani di una troupe di acrobati cinesi che tramite l’agopuntura e la pratica dello yoga in quattro anni lo rimisero in piedi.
Rientrato definitivamente a casa insieme alla madre creò un piccolo impero cinematografico/teatrale e continuò a praticare yoga da solo e poi con il primo maestro di Milano e forse d’Italia, Carlo Patrian con cui condivise amicizia ed esperienze.
A 80 anni mio nonno faceva a gara con me per i cinque piani di scale che servivano a raggiungere il suo attico in piazza San Magno a Legnano, sopra la sua più bella creatura, il cinema Galleria, tutt’oggi uno dei maggiori teatri di Lombardia, e vinceva regolarmente.
A modo mio seguii le sue orme e giovanissimo iniziai a lavorare nel mondo delle discoteche, così riuscii a mantenermi e lasciare casa a vent’anni.
Nonostante la sregolatezza della vita notturna mantenni l’innata passione per lo sport ed il benessere fisico. Frequento palestre, pratico un po’ di questo e quell’altro ma senza trovare, skateboard a parte, una vera passione, finchè, verso la metà degli anni ’90 scopro la capoeira che ho praticato intensamente per anni, prima con Mestre Benvindo Duarte a Milano e Legnano, poi con Mestre Penna a Somma Lombardo. Raggiungo ottimi livelli atletici ma complice l’intensità della disciplina e la poca attenzione ad allineamenti e posture degli insegnanti mi provoco svariati danni, due protrusioni ai dischi intervertebrali, lesioni alle ginocchia ed infine durante un’esibizione la rottura dell’adduttore della coscia destra che, nonostante alcuni tentativi di riprendere, mettono fine a quel percorso.
Non potendo più usare le gambe com’ero abituato mi dedico al pugilato e comincio a frequantare la palestra del maestro Andrea Porcari in via Hajech a Milano, di fronte alla discoteca Rolling Stone dove lavoravo all’epoca, apprendo i rudimenti della nobile arte ma i dolori alla schiena vengono acuiti dalla posizione di guardia tipica dei pugili, il mio fisoterapista in sostanza mi ordina di smettere e così faccio.
Da sempre affascinato dalle arti marziali, particolarmente quelle cinesi, e fanatico del grande Bruce Lee inizio un corso di Kung-Fu con il maestro Christian Pinna della Kobra School di Cerro Maggiore ma, causa orari incociliabili col mio lavoro notturno, mi ritrovo a praticare Tai-Chi e Qi Qong.
E’ la svolta.
Dopo anni di attività ultra aerobica e muscolare trovo un Maestro che mi ferma, mi insegna a respirare ed attraverso il controllo del respiro imparo la meditazione in movimento.
E’ un percorso lungo e, per me ansiogeno ed ipercinetico, molto difficile ma per 8 anni proseguo ed imparo a rallentare movimenti, battito cardiaco, pensieri. Scopro le capacità di autoguarigione del corpo tramite il Qi Qong e ne sperimento gli incredibili benefici sulla mia salute da sempre fragile e soggetta a svariati squilibri dovuti ad eccessi e ritmi frenetici della vita che conducevo ed a molte sventure occorse alla mia famiglia negli anni.
Nel frattempo viaggio, ogni volta che posso, come posso, ma soprattutto viaggio con persone che viaggiano per lavoro, per anni ho una relazione con un’ assistente di volo ed imparo a girare il mondo “on the road” nel vero senso della parola.
Los Angeles, Cuba, tutta Europa, New York, Messico, Colombia, Canarie, Egitto, Zanzibar, Mauritius, Maldive, Thailandia, da solo, in coppia o in compagnia, visito metropoli e mi perdo nella giungla, dormo all’adiaccio in stazioni sperdute e in hotel faraonici…
Vivo in 4 case diverse, da solo per 5 anni, poi con amici, poi con studenti erasmus, poi con mia sorella, poi su una spiaggia nel sud della Sardegna dove gestisco un chiosco ed infine con la mia futura ed attuale compagna di vita.
Spostarsi, cambiare vista e punto di vista diventa una parte integrante di me, l’idea della vita come viaggio diventa mia e mi aiuta a definire scelte, desideri ed obiettivi.
Lavoro sempre tantissimo, di notte in discoteca e di giorno come insegnante. Alle medie appena diplomato come sostegno, poi centri estivi con i bambini delle elementari, poi alle superiori e in diverse aziende. Insegno pubbliche relazioni, organizzazione aziendale, educazione al lavoro e, principalmente, inglese.
Dormo due o tre ore a notte ma a un certo punto la necessità di libertà assoluta ed autarchia e un po’ di bisogno di dormire passati i 30, mi fanno scegliere la notte come unica fonte di reddito.
Sempre per via di orari ed impegni cerco di allenarmi al mattino ma non trovo nulla di marziale, solo corsi di yoga.
Intraprendo quindi questo percorso con l’umiltà ed il rispetto tipici di chi ha praticato sport da combattimento.
Frequento diverse scuole, partecipo a seminari, yoga festivals e quant’altro ma, con grande sorpresa, trovo un mondo dove, senza nulla togliere alle decine di bravi insegnanti in circolazione, l’incompetenza e l’improvvisazione regnano sovrane e sopratutto si vende più un immagine, un atteggiamento che delle conoscenze e delle pratiche salutari.
Quasi subito ed in diversi contesti mi viene proposto il “percorso insegnanti”, a costi folli, e, se in prima battuta penso mi vengano riconosciute alcune capacità dovute alla mia formazione, ben presto scopro che viene proposto a chiunque, gente che ha praticato 10 ore senza aver mai messo piede in una palestra in vita sua, mogli annoiate, pensionati ancor più annoiati. Scopro che si diventa insegnanti yoga dopo due settimane di vacanza come i corsi per diventare sub, con la differenza che col brevetto open water poi non insegni nulla a nessuno. Un mondo di finti hippies un po’ in ritardo, di vergognosa appropriazione culturale, spesso solo estetica, con un mix di induismo e buddhismo un tanto al kilo, filastrocche in sanscrito che manco un alchimista…
Per mia grande fortuna ho una storia di famiglia, so che lo yoga ha salvato la vita di mio nonno e l’ho visto praticare tutte le mattine che dio manda in terra da mia madre per potersi muovere agevolmente nonostante alcuni infortuni gravi.
Invece quindi di buttare maestri e disciplina alle ortiche, avendo studiato un po’ di filosofia Zen, butto i maestri realizzando che decine di persone rifuggono la meraviglia e le potenzialità della pratica yogica poiché rifiutano a priori l’immagine legata ad essa che rimanda ancora ai “fiori, fiori” di Carlo Verdone in un Sacco Bello.
Decido quindi di adoperarmi per diffondere un modello ed una pratica diversa, rivolta a chi cerca benessere senza cercare un’altra identità, metto insieme tutte le cose buone che ho imparato da ogni disciplina e organizzo un metodo pragmatico e rivolto a tutti.
Mi certifico come istruttore di ginnastica funzionale CONI e come insegnante hatha yoga.
Nel 2014 divento papà ed abbandono sostanzialmente il mondo della notte salvo qualche uscita come dj ove posso sfogare e condensare la mia esperienza e passione per la musica e continuare a vivere e far vivere il catartico divertimento creato da una moltitudine che danza.
Nel 2016 apro la mia prima classe di yoga a Gallarate, dopo un anno mi sposto a Legnano seguono Parabiago e recentemente Saronno.
Insegno per alcuni anni il mio metodo col nome di “Yoga Funzionale” che mi viene rubacchiato di qua e di là, passo quindi ad un più personale “Yoga con Alga”.
Grazie alla pratica recupero gambe e schiena e, più verso i 50 che i 40, inizio a praticare Tae Kwon Do con il compianto maestro Valerio Spinosa dell’ asd Olympic TKD Legnano V.S. aggiungendo ulteriori competenze al mio percorso formativo.
Durante gli anni della pandemia amplio l’offerta online di corsi e tutorial dando la possibilità a diverse persone di staccare la spina per qualche istante e non perdere completamente la bussola nel chaos che tutti abbiamo affrontato ed è proprio durante gli ultimi lockdown che grazie alla lungimiranza delle maestre del comprensorio scolastico IV Novembre di Parabiago, decise a restituire un minimo di normalità ai bambini che più di tutti hanno sofferto le restrizioni del covid, che inizia il “progetto yoga” per i bambini delle classi III elementari. Il progetto ottiene risultati tali che dalle iniziali 48 ore complessive viene ampliato negli anni successivi a quasi 250 ore coinvolgendo tutte le classi I,II e III delle primarie Manzoni e Travaini e le classi I,II e III della secondaria Rancilio. L’esperienza con 300/400 bambini e ragazzi all’anno espande profondamente la mia comprensione della disciplina e delle dinamiche di insegnamento costringendomi quotidianamente ad inventare nuovi modi di trasmettere un’antica conoscenza così come nuovi esercizi per mantenere costante il livello di attenzione ed apprendimento.
“Respirazione consapevole, cura dolori posturali, rinforzo articolazioni, flessibilità ed equilibrio, potenziamento muscolare, dimagrimento, relax e gioia” con questo slogan riassumo lavoro ed obiettivi del mio yoga.
Se volete scoprire le meraviglie del corpo e della mente umana ed imparare ad usarli per stare meglio, benvenuti, buttate giù il mat e cominciamo.
Alga








I migliori.















